29 ottobre 2012

Corso di panificazione con Paoletta e Adriano


Esattamente due settimane fa ho fatto il corso di cucina e panificazione di Adriano e Paoletta, il mio primo corso di cucina! Devo ammettere che all'inizio ero abbastanza sotto shock, e mi sentivo un po' strana, assolutamente incompetente e imbranata, infatti la prima cosa che ho fatto è stata far cadere l'acqua in cui bagnare il lievito madre... Poi pian piano le cose sono andate meglio, tra impasti, semola, farina, acqua, il famigerato lievito madre, ciotole, ciotoline, spatole e planetarie, mi sono sentita un po' meglio e ho cominciato anche a socializzare con i vicini di spianatoia. Una prima giornata stancante e distruttiva ma nella quale ho imparato un sacco di cose e sono tornata a casa con un po' di pane fatto da me e con una focaccia goduriosa, il ruccolo potentino con salsa profumata all'aglio e pecorino romano. Il giorno dopo, decisamente più convinta e sicura di me, sono tornata a "Casa La Pira" per la seconda parte del corso, un'altra giornata stancantissima in cui ho imparato a fare la torta di rose (buonissimissima!), la focaccia con i pomodori confit e il pane di segale e avena. La parte più interessante è stata sicuramente quella sul lievito madre, se all'inizio ne ero entusiasta, man mano mi sono resa conto che è come adottare un altro gatto, solo che lui si deve tenere in frigo e non in giro per casa. Insomma adesso sono passate due settimane, ho provato a fare il pane ed altre cosine, il lievito madre ancora resiste e sta bene, è in forze e profuma di buono.










Un corso bellissimo e istruttivo, che ti costringe a fermarti, a guardare tutto con una prospettiva diversa, dove si deve stare attenti a cose a cui ormai nessuno fa caso, guardare gli impasti, capire come stanno, toccarli e maneggiarli con estrema cura, come se fossero qualcosa di prezioso e unico. Due giorni in cui tutto il resto viene messo da parte, il lavoro, gli amici, la famiglia, le cose insignificanti o importanti che comunque ti riempiono la vita di tutti i giorni sembrano lontane e quello che conta è fare il taglio perfetto al pane o non far sciogliere l'impasto della torta di rose. Due giorni per dedicarsi solo a se stessi, lontani da casa quanto basta per vedere facce, storie e sorrisi nuovi e sconosciuti. Ogni tanto c'è proprio bisogno di dedicarsi a se stessi e ripartire da zero, sentirsi come il primo giorno di scuola!




I lievitati richiedono pazienza, si deve saper aspettare, rispettare il loro tempo che è dettato solo da una serie di fattori a cui non gliene frega niente del resto. E' un tipo di pazienza diversa da quella che serve per decorare con cura un cupcakes o fare dei macarons, una pazienza che ci riporta ai tempi delle nostre nonne, quando le giornate erano governate dalle stagioni, dalla luce, dal raccolto, quando si faticava di più ma si stava meglio.




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